Massimo Pittau
(Nuoro 1921 – Sassari 2019)
È uno dei grandi padri della linguistica sarda; è nato a Nuoro nel 1921, ma in età adulta Sassari l’ha accolto come suo figlio illustre. Dedicò al dialetto nuorese la tesi di laurea in Lettere che conseguì all’Università di Torino, sotto la guida di Matteo Bartoli.
Ha conseguito un’altra laurea presso l’Università di Cagliari, in Filosofia, approfondendo gli studi presso l’Università di Firenze.
Dal 1971 è professore di Linguistica sarda, Glottologia e Linguistica generale presso l’Università di Sassari. Conobbe personalmente il linguista Max Leopold Wagner, padre della linguistica sarda, e con lui intrattenne una fitta corrispondenza durata diversi anni, fino alla morte di Wagner.
Ha scritto più di cinquanta libri e più di quattrocento studi su questioni di linguistica, filologia e filosofia del linguaggio.
Nel 1972, per i lavori pubblicati, gli viene assegnato il “Premio della Cultura” del Presidente del Consiglio dei Ministri. E nel 1995 il Premio del Gruppo internazionale di Pisa per la sezione “Letterati del nostro tempo” per l’opera Poesia e letteratura – Breviario di poetica (Brescia, 1993). Il Premio Ozieri gli ha voluto tributare il Premio per la Cultura nel 1995.
È stato anche socio del “Sodalizio Glottologico Milanese” e della “Società Italiana di Glottologia”. Nel 2017 l’Acadèmia de su Sardu ONLUS lo ha voluto tra i soci onorari.
Pittau ha lavorato parecchio con la lingua etrusca, andando alla ricerca di possibili legami con la lingua paleosarda. E alla lingua etrusca dedicò più di 30 anni di studi, 12 libri e più di cento articoli.
Per lui il sardo e l’etrusco erano lingue sorelle, e entrambe lingue indoeuropee. Ma questa tesi non è stata condivisa dal mondo accademico e qualcuno, uno fra tutti il linguista Eduardo Blasco Ferrer, ha criticato decisamente questa posizione. Per Blasco Ferrer (v.), infatti, la lingua sarda antica non aveva nulla a che fare con l’etrusco, bensì era imparentata con la lingua Basca.
Pittau continuò a studiare sia il popolo nuragico che quello etrusco ed è arrivato alla conclusione che il ruolo che ha giocato la Sardegna nel II sec. a.C. è stato un ruolo di estrema importanza, confermato anche sia dalla politica di alleanze, che dall’aver preso parte alla storia dei Popoli del Mare, quando venivano chiamati Shardana, e più in particolare durante l’invasione dell’Egitto.
Uno dei lavori più imponenti di Massimo Pittau è “I nomi di paesi, città, regioni, monti, fiumi della Sardegna. Significato e origine”, un grande dizionario toponomastico, con più di ventimila toponimi, scritto con grande saggezza e grande fatica.
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