(Padova, 1916 – Sassari, 1971)
F
u architetto, politico, scrittore e intellettuale sardo. È il padre del neosardismo (o secondo sardismo o sardismo indipendentista). Conseguì la laurea in Architettura nel 1941. Antonio Simon Mossa fu l’iniziatore della battaglia per la difesa della lingua sarda tra gli anni ’50 e ’60 del XX° secolo durante il periodo dei Piani di Rinascita quando i partiti italiani rappresentati nel Consiglio Regionale a Cagliari diedero inizio al processo di industrializzazione della Sardegna. Simon Mossa intuì subito il pericolo della scomparsa della lingua sarda durante il periodo della scolarizzazione di massa e nello stesso tempo di una politica volta a trasformare i contadini ed i pastori in operai specializzati e sindacalizzati.
Come politico fece parte del Partito sardo d’Azione e successivamente nel 1964 fondò il MIRSA (Movimento Indipendentista Rivoluzionario Sardo). Amava le lingue, infatti conosceva: l’italiano, il sardo (in entrambe le macrovarietà), le altre linue parlate in Sardegna, il greco classico, il latino, il catalano standard della Catalogna, ma anche numerose altre lingue nazionali ufficiali e di minoranza. Simon Mossa tradusse in sardo anche i vangeli. È grazie alla sua azione che nacque negli anni ’70 il movimento linguistico sardo.